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Automazione nei magazzini: lo stato dell’arte nella GDO e tra i produttori
Dati GS1 Italy: automazione e digitalizzazione avanzano, ma restano ostacoli culturali ed economici


Sistemi di Magazzino

Automazione nei magazzini: lo stato dell’arte nella GDO e tra i produttori

19 Maggio 2025

Nella filiera del largo consumo, l’automazione dei magazzini rappresenta una leva strategica per aumentare efficienza, precisione e sostenibilità. Tuttavia, secondo la mappatura 2024 condotta da GS1 Italy, l’adozione di tecnologie avanzate non è ancora omogenea. L’indagine, che ha coinvolto 62 aziende tra produttori (PRO) e distributori (GDO), mostra un quadro variegato in cui le soluzioni automatiche si concentrano soprattutto nei Ce.Di. GDO, mentre restano meno diffuse nei magazzini dei produttori. Le differenze emergono sia per finalità d’uso sia per vincoli strutturali, culturali ed economici.

Dove si automatizza: tipologie di tecnologie e aree applicative

I Ce.Di. della GDO risultano più propensi a investire in automazione. I principali ambiti di applicazione includono:

  • movimentazione interna (trasportatori, nastri, navette);
  • preparazione ordini e picking automatizzato;
  • sistemi di stoccaggio verticali o autoportanti;
  • robotica collaborativa (cobot);
  • sistemi di tracciabilità e gestione digitale (WMS avanzati).

Nel mondo PRO, invece, l’automazione è adottata in modo più selettivo, prevalentemente nei magazzini centrali o nelle aree di alto volume. Il focus è spesso su soluzioni flessibili, con una maggiore attenzione all’equilibrio tra investimento e ritorno operativo. Resta invece limitata la presenza di soluzioni completamente automatizzate su larga scala.

Le barriere all’adozione: costi, rigidità e cultura organizzativa

Nonostante i benefici noti – come la riduzione degli errori, l’ottimizzazione dei tempi di processo e la maggiore sicurezza del personale – l’automazione trova ancora resistenze strutturali e culturali. I principali ostacoli emersi dal report sono:

  • investimenti iniziali elevati;
  • difficoltà a integrare sistemi eterogenei;
  • timore di perdere flessibilità operativa;
  • mancanza di competenze digitali in azienda;
  • reticenza al cambiamento da parte degli operatori.

È soprattutto nei magazzini dei produttori che questi fattori diventano critici, in particolare tra le PMI o nei comparti con bassa marginalità. A ciò si aggiunge la complessità della logistica multireferenza tipica del largo consumo, che richiede soluzioni adattive e non standardizzate.

Digitalizzazione e interoperabilità: il vero nodo da sciogliere

La mappatura GS1 evidenzia come l’automazione non possa prescindere dalla digitalizzazione dei processi. Tuttavia, solo una parte delle aziende ha implementato sistemi avanzati di scambio dati lungo la filiera. La visibilità end-to-end, la tracciabilità in tempo reale e l’integrazione dei flussi informativi rimangono ancora obiettivi parziali. Tra le tecnologie digitali più utilizzate si segnalano:

  • EDI (Electronic Data Interchange);
  • sistemi WMS e TMS connessi;
  • RFID e barcode evoluti;
  • piattaforme collaborative cloud-based.

Tuttavia, l’interoperabilità tra GDO e fornitori risulta limitata e spesso frenata da approcci proprietari o da scarsa condivisione degli standard. In questo scenario, la standardizzazione e la collaborazione verticale diventano fattori abilitanti per accelerare la transizione verso una logistica 4.0 pienamente funzionante.

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