A Intralogistica 2025, Logisticamente.it ha incontrato Vittorio Consonni, Head of Major Accounts Italy, Spain & Portugal per Hyster-Yale Group, un global business con cuore produttivo anche in Italia. L’intervista si è trasformata in un viaggio tra carrelli elettrici, sensori intelligenti e idrogeno, dove ergonomia e sicurezza sono le nuove parole d’ordine.
“Yale Lift Truck Technologies è un nome commerciale di Hyster-Yale UK Limited e Hyster Company è una divisione di Hyster-Yale, Materials Handling, Inc., una consociata interamente controllata da Hyster-Yale, Inc. (NYSE:HY), entrambe con sede a Cleveland, nell’Ohio e attive in tutto il mondo.
Siamo un global business ma profondamente radicati anche in Europa, con due headquarter a Londra e tre fabbriche: Olanda, Irlanda del Nord e Milano. Ed è proprio da Milano che parte la nostra sfida: non un semplice centro di assemblaggio, ma una fabbrica completa, con carpenteria avanzata di componenti metalliche strutturali, progettazione e costruzione. Un’eccellenza interamente italiana che produce per tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti”.
“Il nostro focus è chiaro: ergonomia e sicurezza, due aspetti che si fondono in un obiettivo unico: migliorare la vita dell’operatore. Parliamo di carrelli pensati per chi li usa per ore, ogni giorno. Abbiamo introdotto sedili con sospensione ad aria, gradini antiscivolo, maniglie di sicurezza, specchi a 360° e comandi avanzati per semplificare l’uso in ogni condizione”.
“I nostri carrelli sono dotati di sensori intelligenti: evitano ostacoli a terra, rilevano figure umane anche stese al suolo, e dialogano tra loro per prevenire collisioni. Un esempio? In un magazzino con traffico intenso, due carrelli che si incrociano rallentano automaticamente prima ancora che il pericolo diventi reale. Anche i limiti di carico sono monitorati in tempo reale: se si supera la soglia prevista, il carrello si blocca e segnala l’anomalia”.
“Tutti i nostri carrelli da interno sono già elettrici. Quelli da esterno – pensiamo ai porti o alla siderurgia – restano per ora diesel, ma stiamo già testando modelli a idrogeno. Abbiamo acquisito un’azienda specializzata in batterie a idrogeno e abbiamo avviato i test su macchine di grande portata, già operative.
Il vantaggio? Rifornimento rapido, come per il diesel, ma a emissioni zero”.
“Lavorare meglio significa lavorare di più e con meno rischi. Ergonomia e tecnologia riducono incidenti, stress e assenteismo. I nostri carrelli non sono solo strumenti di lavoro: sono alleati di produttività e benessere per l’intera supply chain. E questa, per noi, è la vera innovazione”.
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