Il settore del packaging sta attraversando una rivoluzione profonda, sospinto da tre forze convergenti: innovazione tecnologica, digitalizzazione e sostenibilità. Un comparto che in Italia mostra solidità strutturale e vocazione internazionale, capace di reagire con efficienza alle incertezze geopolitiche e alle nuove esigenze di mercato. L’export resta il traino principale, con ottime performance in UE e America Latina, mentre l’intelligenza artificiale e l’automazione riorganizzano la produzione rendendola più flessibile e tracciabile. Il mix vincente? Produttività, rispetto ambientale e centralità dell’esperienza utente.
Secondo i dati del Centro Studi Mecs-Ucima, il comparto delle tecnologie per il packaging ha generato nel 2024 un fatturato di 9,8 miliardi di euro, crescendo del 6,1% rispetto all’anno precedente. Il 77% del fatturato, pari a 7,6 miliardi, deriva dalle esportazioni. I mercati di riferimento includono Stati Uniti, Cina, Germania e Giappone, oltre a Francia, Regno Unito e India. Le previsioni parlano di un settore in piena salute: entro il 2028 il giro d’affari globale potrebbe superare i 65 miliardi di euro, con una crescita media annua del 3,3%. In Italia operano circa 600 aziende, per un totale di 38.219 addetti. L’aspettativa per il 2025 è una ulteriore crescita del 3%.
Il settore cartotecnico, in particolare quello del cartone ondulato, si impone come simbolo di sostenibilità nel packaging. Il riciclo in Italia ha raggiunto quasi l’87%, grazie all’impiego crescente di materiali riciclati. L’approccio virtuoso, pur includendo l’uso di fibre vergini (per esigenze tecniche), non genera impatti ambientali rilevanti: le filiere forestali di provenienza sono certificate e sostenibili. Il comparto, che nel 2024 ha registrato una crescita del 3%, si sta ritagliando nuove quote di mercato anche grazie al cambio culturale guidato dai criteri ESG.
L’intelligenza artificiale e la personalizzazione sono ormai pilastri strategici. Le stampanti digitali rendono ogni imballo unico e tracciabile, aumentando la sicurezza nei settori alimentare e farmaceutico. L’AI entra anche nei processi produttivi, automatizzando controlli, correzioni e miglioramenti continui. L’imballaggio diventa un touchpoint attivo, capace di raccogliere dati, ottimizzare l’inventario e migliorare la customer experience. Un passaggio epocale verso la data-driven logistics.
L’e-commerce ha subito un’accelerazione che ha condensato dieci anni di crescita in un solo anno (2021). Oggi è una componente strutturale, che spinge le aziende verso design funzionali e minimali. L’obiettivo è ridurre l’overpackaging e massimizzare l’efficienza del pack secondario. In questo scenario il cartone ondulato assume centralità: leggero, resistente, facilmente personalizzabile e riciclabile. Le soluzioni sviluppate tengono conto di volumi ridotti, impatti ambientali minimi e necessità di riconfezionamento da parte dei big dell’e-commerce.
Nonostante la reputazione di qualità del packaging europeo, permangono preoccupazioni legate al contesto geopolitico. Le guerre in corso e le politiche doganali statunitensi pongono rischi concreti: gli USA assorbono il 14% dell’export italiano del settore. Inoltre, l’export indiretto – quello legato ai prodotti confezionati in Italia ma venduti all’estero – rischia di subire un effetto domino. L’incertezza frena gli investimenti e rende il quadro volatile, imponendo una riflessione strategica sulle filiere e le interdipendenze internazionali.
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